27-004 Trieste, novembre 1953
Trieste, novembre 1953, gli incidenti presso la chiesa di S. Antonio Nuovo

26. Il memorandum di Londra

Dopo alcuni anni di incertezza, Stati Uniti, Gran Bretagna, Italia e Jugoslavia – che nel frattempo, a partire dal 1948, ha rotto i suoi rapporti con l’Unione Sovietica – si rendono conto dell’impossibilità di costituire il TLT. Dopo laboriosissimi negoziati il 5 ottobre 1954 viene siglato a Londra un “memorandum d’intesa” italo-jugoslavo: la zona A passa sotto l’amministrazione italiana, la zona B sotto quella jugoslava. Formalmente, è solo una soluzione provvisoria, senza estensione di sovranità da parte dei due stati, in modo da farla accogliere alle rispettive opinioni pubbliche. In realtà è la soluzione definitiva della “questione di Trieste”: i primi a capirlo sono gli italiani residenti in zona B – circa 25 mila persone – che esodano in massa nel giro di pochi anni.

Testo d’approfondimento

Dopo alcuni anni di incertezza, Stati Uniti, Gran Bretagna, Italia e Jugoslavia – che nel frattempo, a partire dal 1948, ha rotto i suoi rapporti con l’Unione Sovietica – si rendono conto dell’impossibilità di costituire il TLT. Non resta che dividerlo fra Italia e Jugoslavia, ma l’impresa appare assai difficile e numerose tornate negoziali vanno a vuoto.
Il governo italiano rilutta a rinunciare alle cittadine costiere della zona B, a maggioranza italiana, temendo un nuovo esodo. Deve però rassegnarsi nel 1953, quando la caduta del governo De Gasperi indebolisce la posizione italiana.
Prima di arrivare alla soluzione è tuttavia necessario ancora un anno di laboriosissime trattative.
Nel frattempo, nel novembre 1953 a Trieste scoppiano gravi tumulti che vengono sedati dalla polizia agli ordini del Governo militare alleato a prezzo di sei morti fra i dimostranti italiani.

La conclusione della vertenza arriva il 5 ottobre 1954, quando viene siglato a Londra un «memorandum d’intesa» italo-jugoslavo:
in tal modo, la zona A passa sotto l’amministrazione italiana, la zona B sotto quella jugoslava.
La Jugoslavia ottiene anche una micro-correzione di frontiera a sud di Trieste e i finanziamenti americani per costruire a Capodistria un porto che funzioni da sbocco al mare per la Slovenia.

Formalmente, è solo una soluzione provvisoria, senza estensione di sovranità da parte dei due Stati, in modo da farla accogliere alle rispettive opinioni pubbliche; la sanzione formale arriverà appena nel 1975 con il trattato di Osimo.
In realtà è la soluzione definitiva della «questione di Trieste»: i primi a capirlo sono gli italiani residenti in zona B – circa 25 mila persone – che esodano in massa nel giro di pochi anni. La maggior parte di loro si ferma a Trieste, inizialmente in condizioni assai precarie.
In tutta l’Istria e a Fiume rimane una minuscola minoranza italiana, di un paio di migliaia di persone.

Gli sloveni triestini invece vivono i primi decenni del secondo dopoguerra in una sorta di “cittadella”, segnati dalle contrapposizioni interne e separati dalla maggioranza italiana, che in gran parte continuerà a non parlare la lingua dei propri concittadini e in cui le tendenze filo-fasciste ed antislovene si faranno spesso sentire.
Particolarmente complicata sarà la situazione nei pressi dei borghi carsici prevalentemente sloveni, dove le autorità italiane reinsediano parte degli esuli istriani, con una scelta che dalla popolazione slovena viene percepita come un’imposizione.
La stella rossa, per gli sloveni simbolo della liberazione dal fascismo e collocata sui monumenti ai caduti partigiani, è vista così a pochi metri di distanza dagli esuli come simbolo di quel potere comunista jugoslavo a causa del quale hanno dovuto lasciare la loro terra; la convivenza, inevitabilmente, sarà difficile.

RegioneStoriaFVG

Il Territorio libero di Trieste (diritto internazionale)

Gli sloveni in Italia dalla fine della Seconda guerra mondiale
agli anni Sessanta

Gli accordi di Osimo (diritto internazionale)

Le vie della memoria

I fatti del 1953

Documenti

  • Il Memorandum d’intesa fra i Governi d’Italia, del Regno Unito, degli Stati Uniti e di Jugoslavia, Londra, del 5 ottobre 1954 [conosciuto come Memorandum di Londra]

Lezioni

La strada per Osimo. Italia e Jugoslavia allo specchio, 1965-1975 (Benedetto Zaccaria) 

La strada per Osimo. Italia e Jugoslavia allo specchio, 1965-1975 (Benedetto Zaccaria) 

Zona A della Venezia Giulia e del Territorio Libero di Trieste (Raoul Pupo)

Zona A della Venezia Giulia e del Territorio Libero di Trieste – I parte (Raoul Pupo)

Zona A della Venezia Giulia e del Territorio Libero di Trieste – II parte (Raoul Pupo)

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