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Testo d’approfondimento
La snazionalizzazione fascista da una parte e l’esodo degli italiani dall’altra, hanno fatto sì che nei territori alto-adriatici appartenenti alle repubbliche di Italia, Slovenia e Croazia rimanessero solo piccole minoranze linguistiche. Attualmente in Istria la comunità italiana conta poco più di 20 mila aderenti, mentre più difficile è stabilire il numero degli sloveni in Italia, perché la madrelingua non viene rilevata nei censimenti. Si tratta tuttavia probabilmente di alcune decine di migliaia di persone.
Protette da apposite leggi di tutela e sostenute in vario modo dalle nazioni madri, le minoranze linguistiche offrono oggi un ricco panorama di istituzioni ed attività culturali: scuole, teatri, editoria. A Trieste si stampa il quotidiano “Primorski Dnevnik”, a Fiume “La voce del popolo”. La sede regionale RAI del Friuli Venezia Giulia prevede anche una programmazione in lingua slovena, mentre l’emittente radio Capodistria trasmette programmi radio e televisivi in lingua italiana per i connazionali dell’Istria e di Fiume. A Trieste è attivo un Teatro stabile sloveno, mentre il Dramma Italiano di Fiume presenta i suoi spettacoli soprattutto in Croazia. Ad occuparsi delle vicende del passato sono principalmente la Sezione di storia ed etnografia della Biblioteca nazionale slovena e degli studi di Trieste ed il Centro di ricerche storiche di Rovigno. Il governo italiano sostiene attivamente l’attività della minoranza italiana in Slovenia e Croazia, soprattutto tramite l’Università popolare di Trieste.
Nonostante ciò, l’esiguità numerica e la mancata autosufficienza economica delle due minoranze le espongono costantemente al pericolo di un’assimilazione strisciante. Dall’altro lato, i processi di integrazione europea, il superamento dei conflitti ideologici e non ultimo il passare degli anni determinano lo svilupparsi di identità spesso ibride, plurali, che vivono l’appartenenza a diverse comunità non come una contraddizione ma come un’opportunità. Il mantenimento e lo sviluppo di questa ricchezza culturale e linguistica è oggi una delle principali sfide del territorio a cavallo dei confini.